Chiara Ferragni colpisce ancora. O forse sarebbe giusto dire ‘Il Codacons colpisce ancora’. L’associazione in difesa dei consumatori ha annunciato di aver denunciato l’imprenditrice digitale per blasfemia. L’accusa arriva a qualche giorno di distanza dall’intervista rilasciata a Vanity Fair, a corredo della quale viene rappresentata come la Madonna con bambino, di Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato, reinterpretata secondo la visione di Francesco Vezzoli.
La lunga lotta tra Codacons e Ferragnez
Secondo il Codacons, dunque, Chiara Ferragni andrebbe perseguita in quanto offensiva nei confronti della religione cristiana. Non è la prima volta che l’associazione si scaglia contro i Ferragnez, anzi, parrebbe che negli ultimi mesi denunciare Federico Lucia in arte Fedez e consorte sia diventata attività ricorrente. E anche utile, visto che, così facendo, ci si assicura visibilità per almeno due, tre giorni.
‘A pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso ci si indovina’, diceva Andreotti. Il dubbio sorge osservando la linea dura intrapresa dall’associazione negli ultimi tempi. Nel pieno della pandemia, Fedez e Chiara Ferragni raccolgono fondi per costruire una terapia intensiva. Il Codacons interviene denunciando presunti illeciti sulla piattaforma Gofundme. Da lì, un intenso botta e risposta che culmina con una querela nei confronti del cantante per diffamazione, calunnia, associazione a delinquere, violenza, minacce plurime e induzione a commettere reati. Adesso, il Codacons torna a occuparsi dei Ferragnez e denuncia la moglie di Federico Lucia per l’immagine a corredo dell’intervista rilasciata a Vanity Fair.
Blasfemia o azzardo?
Innanzitutto, la raffigurazione definita ‘blasfema’ è stata inserita all’interno di un numero dedicato a donne italiane di successo diretto proprio dall’autore dei dieci ritratti, Francesco Vezzoli. Ognuna delle intervistate è stata reinterpretata dall’artista e alla Ferragni è toccata la Madonna. Scelta azzardata? Forse. Di cattivo gusto? Probabile. Sufficiente per denunciarla per aver accettato di essere ritratta in quelle vesti? No.
Bisogna tenere a mente due elementi. Il primo, se si consente all’arte di entrare nella vita quotidiana e insinuarsi nel linguaggio comune, una denuncia per il soggetto artistico – benché eccessivo – dovrebbe essere fuori discussione.
Il secondo, perché osservare con tale dovizia di particolari l’operato di un cantante e di una influencer, anziché concentrarsi su altro? O meglio, vigilare sulla correttezza dei personaggi pubblici va bene, anzi è d’uopo se a farlo è una associazione in difesa dei consumatori.
Vi è, però, una sottile linea di demarcazione tra il vigilare e la voglia di stanare qualcuno a tutti i costi. Si può essere d’accordo o meno con la raffigurazione di Chiara Ferragni nei panni della Madonna, ma è certo che quella scelta sia il risultato di molteplici pareri e di molteplici teste. Il Codacons ha, dunque, denunciato per blasfemia anche Vanity Fair, il suo direttore e Condé Nast per lo stesso reato? Sulla carta sono tutti responsabili.
Si dimentica, poi, che vi è anche un terzo elemento: la provocazione. Sono centinaia gli artisti che ne hanno fatto un baluardo, anche in tempi recentissimi, ma non si ha contezza di prese di posizione dell’associazione nei riguardi di costoro.
Perché denunciare Chiara Ferragni?
Perché, allora, scagliarsi sistematicamente contro Chiara Ferragni e Fedez? Possono non piacere, si può non comprenderne la professione, si può pensare che mettano in piazza la loro vita privata in nome del denaro, ma sono fatti loro. Trascinarli in tribunale per ogni attività che, in qualche modo, li riguardi, risulta un pizzico eccessivo.
Non perché non si debba fare chiarezza su eventuali presunti comportamenti errati, bensì perché – se così è – sono centinaia le denunce che andrebbero presentate ogni giorno, con altrettanta solerzia e alle quali andrebbe data altrettanta cassa di risonanza.
In altre parole, il Codacons farebbe benissimo a trascinarli in tribunale qualora fossero responsabili di reati. Bisogna sempre fare attenzione, però, a non trasformarsi in sceriffi (come si soleva ripetere in fase 1, fase 2, eccetera eccetera).
L’Italia ha tanti, tantissimi, troppi, infiniti problemi. Su qualsiasi piano, a qualsiasi livello. Scagliarsi con veemenza contro due giovani imprenditori rischia di indurre l’opinione pubblica a chiedersi: perché? Perché il Codacons prova cotanta antipatia nei loro confronti? Ogni giorno Chiara Ferragni e Fedez parlano a oltre trenta milioni di persone e qualsiasi loro mossa fa rumore. Il Codacons ne è consapevole, come tutti, e ultimamente sembra che ne studi attentamente le mosse e li attenda al varco. A quale scopo?
Non sarebbe forse più utile stringere un’alleanza con i Ferragnez al fine di mettere in guardia i cittadini da eventuali attività ingannevoli che popolano i social? Sarebbe un incontro generazionale, suggellerebbe non solo la pace, ma anche la collaborazione tra il Vecchio e il Nuovo mondo, talvolta ancora troppo distanti.
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