Negli studi di Rete 4 è stata finalmente avvistata una persona… normale! Basterebbe questa notizia, del tutto inattesa e sensazionale, per chiudere l’articolo ma, ahinoi, le indicazioni della Direzione ci costringono a uniformare lo scritto ad una certa lunghezza di caratteri. Giuseppe Brindisi è il conduttore di Zona Bianca, in onda il mercoledì sera su Rete 4.
Un CV di tutto rispetto
Il cursus honorum di Giuseppe Brindisi è di tutto rispetto e denota le qualità di un uomo capace e appassionato del mestiere. Il giornalista si è affacciato giovanissimo al mondo della comunicazione come speaker radiofonico in Puglia, sua regione natale. Poi qualche incarico come giornalista sportivo durante gli anni dell’università e, dopo la laurea, una carriera in ascesa: corrispondente, redattore interno, inviato. E poi ancora caporedattore, autore e infine conduttore.
Stile sobrio
A dispetto del cognome, la conduzione di Brindisi è estremamente sobria: nello studio di Zona bianca non sono ammesse urla, telerisse, piazzate. Brindisi è un conduttore per sottrazione: immaginiamo per assurdo un giornalista caotico e dallo stile pirotecnico. Ora sottraiamogli le invettive che sono proprie di Nicola Porro, togliamogli gli ululati di Mario Giordano e il laissez faire di fronte alle risse di Paolo Del Debbio. Quello che otteniamo è un conduttore dallo stile neutro, sobrio, misurato, a tratti paludato e a tratti nazional popolare.
Gli ospiti di Brindisi si allineano allo stile della conduzione e fa un po’ impressione, per una volta, vedere personaggi esplosivi abbracciare un basso profilo. A Zona bianca Karima Moual argomenta, Vladimir Luxuria spiega, Mario Giordano racconta, Mario Adinolfi espone, Alessandro Cecchi Paone puntualizza. E se la temperatura verbale per caso si alza giunge lesto l’intervento di Giuseppe Brindisi che come un prete in oratorio separa i bimbi che si azzuffano.
Pro e contro
A Zona bianca la forza di Giuseppe Brindisi è quella di parlare di argomenti d’attualità in un modo chiaro ed equilibrato. Ed è, se vogliamo, anche la sua debolezza mediatica. Chi scrive ha effettuato una breve ricerca empirica fra amici e conoscenti, dunque un test dal valore del tutto opinabile ma dal risultato sorprendente: la stragrande maggioranza dei coinvolti non sapeva associare ad un volto il nome di ‘Giuseppe Brindisi’. Scommettiamo (somme modeste per carità) che chiunque sappia chi siano i più chiassosi Del Debbio e Giordano.
In conclusione
La trasmissione è orientata sulle posizioni del centro-destra, come è naturale aspettarsi dalla serata di Rete 4, ma in maniera misurata e per nulla fanatica o preconcetta. Giuseppe Brindisi è un giornalista di talento, ma soprattutto una persona normale che parla in modo normale a telespettatori disabituati alla normalità.