Ripartenza sì, ripartenza no? E’ il quesito che ruota attorno al Festival di Sanremo 2022. La kermesse avrà inizio martedì 1 febbraio e si concluderà sabato 5. La 72esima edizione della kermesse avrà il pubblico in sala con capienza al 100%, dunque i telespettatori potranno osservare la platea del Teatro Ariston intenta a seguire lo spettacolo dal vivo.
Sembrerebbe una situazione di normalità, che riporta col pensiero a un’epoca prepandemica, se non fosse che l’emergenza sanitaria è tutt’altro che sventata e i contagi sono ancora alle stelle. Nella giornata di ieri, martedì 25 gennaio 2022, i tamponi positivi sono stati oltre 180.000, oltre 400 i decessi. Non è questa, però, la sede per disquisizioni scientifiche et similia.
Piuttosto vogliamo puntare l’accento sull’abuso della parola «ripartenza» accostata al Festival di Sanremo. L’anno scorso è stato il conduttore e direttore artistico Amadeus a farsi promotore e grande sostenitore dello claim: ‘Sanremo 2021, il Festival della ripartenza’.
In realtà, dopo Sanremo non è ripartito nulla e l’Italia – così come il resto del pianeta – ha continuato a stagnare nella palude in cui è sprofondata due anni or sono. In particolare, il settore della musica per cui il Festival ha rappresentato uno dei pochissimi palchi a disposizione. La colpa, ovviamente, non è di Amadeus né di Sanremo, sia chiaro. Anzi, alla Rai va dato atto di aver messo in piedi uno spettacolo già complesso di suo, in un momento estremamente difficile.
Il ‘passo indietro’ di Amadeus
Quest’anno la situazione non appare molto diversa, tanto che lo stesso Amadeus, intervistato da RTL 102.5, ha rettificato sostituendo la parola «ripartenza» con «gioia». ‘Lo chiamiamo il Festival della gioia’, ha detto, la gioia ‘di trascorrere cinque serate di divertimento e di musica. (…) La musica ci darà una grande mano in queste serate’. Un ‘passo indietro’ (la citazione è dedicata ai detrattori della celeberrima espressione utilizzata a Sanremo 2020) doveroso e lungimirante.
L’ottimismo del sindaco di Sanremo
Mercoledì 26 gennaio, invece, il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri, sempre a RTL 102.5 ha dichiarato: ‘E’ un Festival della ripartenza, ma c’è sempre molta attenzione su quello che sta succedendo fuori e dentro i nostri ospedali. (…) Quest’anno c’è una ripartenza, il teatro (è) pieno, non è come il 2020, ma sicuramente è un Festival della ripresa‘.
‘Festival della ripresa’
Considerato com’è andata l’anno scorso e come sta andando la curva dei contagi oggi, non sarà che chiamarlo ‘Festival della ripartenza’ porti un po’ sfiga? Vada per un pizzico di ottimismo in un contesto buio e grigio come quello nel quale viviamo, ma non sarebbe più semplice non dare definizioni e aspettare la fine della pandemia senza etichette e grandi slogan?
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