Il Festival di Sanremo 2022 è finito, ma gli strascichi continueranno a farsi sentire ancora per un po’, complice le selezioni per Eurovision 2022. Selezioni a cui parteciperà anche Achille Lauro. Dopo aver partecipato al Festival di Sanremo 2022 con Domenica, adesso ci prova con Una Voce per San Marino, nella speranza di ottenere un posto sul palco di Torino. A Sanremo si è posizionato 14esimo, ma forse sperava di scalare la classifica sulla scia del 2019 e del 2020, dove si è piazzato rispettivamente nono e ottavo.
Il risultato del 2022, infatti, è apparso al di sotto delle aspettative. Le ragioni sono da ricercare in diversi fattori, primo fra tutti, la canzone. A detta di grandissima parte del pubblico e degli addetti ai lavori, Domenica ricorda troppo Rolls Royce. Se nel 2019 ha portato sul palco una performance dirompente, quest’anno è sembrato di assistere alla replica di una cosa già vista.
La copia di una cosa già vista
La seconda riflessione riguarda l’immagine che Achille Lauro ha costruito in questi anni. A detta sua, trasgressiva e innovativa. Ascoltando la discografia di Lauro, in modo particolare i brani che ha presentato a Sanremo nel 2019, nel 2020 e nel 2022, siamo di fronte a un cantante pop. Certamente con un suo stile, ma esattamente come tanti suoi colleghi.
Colleghi dai quali si distingue per il modo in cui si presenta sul palco. L’anno scorso è stato ospite fisso del Festival e ha portato per 5 sere 5 ‘quadri’ diversi, accompagnati da altrettante canzoni. Abiti sfarzosi, eccentrici o inaspettati, che non sono passati inosservati. Quadri che hanno fatto discutere, ma che tutto sommato ricalcavano quanto già fatto l’anno precedente.
Per il Festival di Sanremo 2022 ci si aspettava qualcosa di ancora più sconvolgente, quantomeno interessante. Invece, ha puntato, ancora una volta, sulla trasgressione, dimenticando che se la trasgressione diventa routine, perde la sua forza. La prima sera si è battezzato sul palco. Sperava di scandalizzare la Chiesa, ma l’Osservatore Romano ha risposto citando David Bowie e ricordando che ‘il Vangelo era più trasgressivo’. Una sonora bocciatura alla quale sono seguite quelle delle serate successive. Insomma, se Achille Lauro sperava di fare il botto, non ci è riuscito.
Il passo falso alla serata delle cover
In occasione della conferenza stampa che ha preceduto il Festival, il cantante ha spiegato che con questa partecipazione si chiude un cerchio. Dunque dal prossimo anno sceglierà nuove vesti e nuovi sound da proporre al pubblico della kermesse? A questo punto, una domanda sorge spontanea: Achille Lauro è mai stato davvero trasgressivo? E’ sufficiente, cioè, accennare uno striptease nella serata finale per gridare all’innovazione?
A questo aggiungiamo una breve riflessione dopo aver visto DietroFestival. Nella serata delle cover Achille Lauro è dietro le quinte con Loredana Bertè dopo aver cantato Sei Bellissima. Sul palco chiede ad Amadeus di leggere un biglietto in cui, riscrivendo il testo della canzone, chiede scusa a Loredana e a Mia Martini a nome di tutti gli uomini. Nel backstage, si vede una donna sventolare la busta e affermare: ‘E’ una genialata questa!’.
Ecco. Le cause importanti al servizio dello show, della continua ricerca del plauso. E’ come se Achille Lauro provasse ad alzare sempre più l’asticella per raggiungere il suo obiettivo: trasgredire non per innovare, ma per far parlare di sé con la forma. E sta proprio qui il cortocircuito. La trasgressione formale, ma non sostanziale, si riduce a mera immagine patinata. E qualsivoglia causa sposata perde di valore.
Achille Lauro e i contratti discografici
Scelta legittima per un artista, ma forse a parlare dovrebbe essere la sua musica. Nel 2021 i Måneskin sono stati molto trasgressivi, se si pensa alla liturgia di Sanremo in quanto tale. Eppure a parlare è la loro musica. L’immagine arriva dopo, sebbene sia parte integrante del pacchetto. Soprattutto, quando sono chiamati a raccontarsi, non parlano di abiti, di trucco e parrucco, ma delle loro canzoni. E non sottolineano, inoltre, i grandi successi raggiunti, uno dopo l’altro, senza sosta. Successi internazionali che li hanno portati sulla vetta del mondo. Lauro, invece, non dimentica – ogni anno – di sottolineare la firma di ‘uno dei più grandi accordi discografici degli ultimi anni con Warner Music Italy’. Forse la trasgressione è rivelare dettagli non richiesti?