Il Festival di Sanremo 2021 ha visto avvicendarsi sul palco un variegato parco co-conduttrici dalla prima all’ultima serata. Amadeus le ha annunciate preventivamente in conferenza stampa, ripetendo sostanzialmente la formula dell’anno scorso. La differenza, però, rispetto all’edizione precedente si è sentita e non ci riferiamo alle polemiche sul calo degli ascolti o sulla lunghezza delle serate. Ci riferiamo alle donne del Festival, ovvero alle co-conduttrici. La sensazione è che si sia assistito alla parabola delle presenze femminili.
Matilda De Angelis
Ad aprire la kermesse è stata Matilda De Angelis, attrice giovanissima già presente sulle scene internazionali, nonché volto di punta delle nuove generazioni. A suo agio sin dalla temuta scalinata, Matilda ha dato prova di essere un’artista completa. Nessun tentennamento, nessuna insicurezza. Ha domato il palco senza paura, come si confà a un’artista all’altezza del ruolo. Ha presentato, cantato, interagito con il padrone di casa. Caratteristiche fondamentali per chi conduce il Festival, purtroppo non scontate.
Elodie
La seconda sera ha dato il benvenuto a Elodie, l’artista donna più ascoltata del 2020. Bellissima e elegantissima, Elodie ha seguito un mash-up che ha infiammato i social e un breve, ma toccante, monologo sulla sua vita. Infine, ha interpretato Mai così di Mina in versione jazz. Una scelta azzardata, che invece ha messo in luce le sue qualità.
Vittoria Ceretti
Dalla terza serata, in poi, la débâcle. Giovedì 4 marzo è il turno di Vittoria Ceretti, super modella italiana arrivata da Parigi proprio per il Festival. Amadeus la ringrazia per lo sforzo e specifica che l’indomani ripartirà per la Fashion Week francese. La sua presenza a Sanremo si riduce alla presentazione di alcuni cantanti condita da qualche battuta di circostanza.
Barbara Palombelli e Beatrice Venezi
Il meglio, però, deve ancora venire. Venerdì sera è il turno di Barbara Palombelli e Beatrice Venezi. La Venezi dà il meglio di sé, sebbene sia ‘relegata’ alla gara dei Giovani, essendo stata giudice di AmaSanremo. Barbara Palombelli, invece, sale sul palco per presentare qualche artista in gara e, soprattutto, per il suo monologo. Un discorso dedicato alle donne, ma debole, non centrato, che forse voleva dire tante cose. Ne ha dette poche, invece, pochissime. Peccato.
Giovanna Botteri
Infine, co-conduttrice della finale di sabato 6 marzo è Giovanna Botteri. Una presenza importante e un giusto riconoscimento dopo la consacrazione degli ultimi mesi. Invece, fa il suo ingresso sul palco solo poco prima di mezzanotte per un messaggio di speranza. Presenta un cantante e dopo va via. Non torna sul palco neanche per la premiazione dei Maneskin.
Guardando al percorso delle co-conduttrici del Festival di Sanremo 2021, si ha la sensazione che le premesse – e promesse – iniziali siano state disattese dai fatti. Fatte salve Matilda De Angelis e, in parte, Elodie, non hanno co-condotto. Sono state presenze al limite dell’impalpabile alternatesi sul palco senza alcun fil rouge. Non era meglio presentarle come ospiti anziché come padrone di casa?
E’ necessario portare a Sanremo cinque, otto, dieci co-conduttrici per poi lasciarle in scena ancora meno di un ospite? Si punta alla presenza femminile per bilanciare quella maschile? Sanremo 2021 è stato il Festival di Amadeus e Fiorello, ed è giusto così. Perché, dunque, farcire la scaletta con personaggi annunciati in pompa magna, di fatto ridotti al ruolo di mere comparse?