Nei giorni in cui la televisione italiana fa fatica ad affrontare nel modo giusto temi come la violenza sulle donne, su Netflix arriva La ragazza più fortunata del mondo. Il film con protagonista Mila Kunis, è disponibile sulla piattaforma da venerdì 7 ottobre 2022. Benché si presenti come la più classica delle commedie statunitensi, si tratta in realtà di un dramma dalla trama complessa.
La trama de La ragazza più fortunata del mondo
TifAni FaNelli (Mila Kunis) è una promettente giornalista, in procinto di sposare Luke (Finn Wittrock), un altrettanto promettente uomo in carriera. La vicenda prende le mosse dal momento in cui Ani viene contattata da un regista, che vuole raccontare la sparatoria avvenuta anni prima nella prestigiosa Bradley School.
Ani, che ai tempi aveva 14 anni, è una dei superstiti. Attorno alla vicenda aleggia una patina di mistero e FaNelli viene contattata in seguito alle dichiarazioni di Dean Barton (Alex Barone), un compagno di scuola, adesso in sedie a rotelle a causa delle ferite riportate.
Inizialmente non è chiaro il grado di coinvolgimento di TifAni. Man mano che la trama si srotola, appare chiaramente che La ragazza più fortunata del mondo non è ‘solo’ il racconto di un massacro all’interno di un liceo, ma anche la storia di una violenza sessuale. La vittima è proprio Ani, ammessa nel prestigioso istituto con una borsa di studio e per questo bullizzata dai rampolli che la frequentavano.
Riesce a sopravvivere nella giungla scolastica grazie alla propria forza interiore e alla propria bravura. Trova anche dei nuovi amici, ma basta una festa perché la sua vita cambi per sempre. Viene stuprata proprio da Dean e dai suoi amici, tra cui Liam (Isaac Kragten). Quando riesce a mettersi in salvo, chiede aiuto a Andrew Larson (Scoot McNairy), professore che crede in lei e nel valore dell’insegnamento.
Il docente la sprona a denunciare l’accaduto al preside, ma è chiaro fin da subito che la scuola proteggerà Dean e i compagni. Ani non può nulla davanti al potere e alle discriminazioni. Devastata dal dolore, prova a chiedere a Liam il perché di quella violenza, ma anche il ragazzo sminuisce il tutto. Non è stata violentata, si stavano divertendo, nessuno è colpevole.
Poco tempo dopo, la Bradley School diventa scenario di una cruenta sparatoria. Muoiono diversi studenti, è un eccidio. Ani si salva, ma alcuni compagni la accusano di complicità con l’aggressore. Una volta trasferitasi a New York, ha chiuso con il passato e ha dato il via a una nuova vita. Il passato torna adesso a bussare a causa di Dean e delle accuse che il compagno di scuola le muove.
Accuse pesantissime, che Ani deve gestire per non vedere la propria vita distrutta, ma soprattutto per non sprofondare. Nonostante siano trascorsi molti anni, infatti, gli strascichi di quella violenza si fanno sentire nel quotidiano. Dal rapporto con il fidanzato agli attacchi di panico, dai flashback di quegli istanti tremendi al giorno della sparatoria, la sua vita è un nastro che si avvolge e si srotola costantemente. Adesso, però, è giunto il momento della resa dei conti e per Ani non è più tempo di fuggire.
La recensione del film con Mila Kunis, tratto da una storia vera
Tratto da una storia vera, raccontata nel romanzo Luckiest girl alive di Jessica Knoll, pubblicato nel 2015, La ragazza più fortunata del mondo affronta il tema della violenza sessuale nel modo giusto. Non si sofferma sul fatto in sé, ma mostra i lati più crudi e più difficili del dopo. Sulla carta, Ani è davvero la ragazza più fortunata del mondo. È una giovane giornalista in carriera, in corsa per un posto al New York Times, il sogno di una vita. Inoltre, la separano solo sei settimane dal matrimonio con l’uomo della sua vita. Colui il quale, nonostante conosca i suoi segreti più intimi e più inconfessabili, la ama per quella che è.
Dietro questa patina, TifAni FaNelli è anche la sopravvissuta a un massacro studentesco, ma soprattutto è una sopravvissuta a una violenza sessuale. O meglio, è vittima di violenza sessuale. Sulla propria pelle porta le cicatrici delle ferite non ancora rimarginate. Ferite inferte non solo dagli stupratori, ma anche da chi sapeva di quella violenza e ha preferito tacere o, addirittura, indicarla come carnefice. Porta sulla sua pelle il peso dei giudizi intrisi di cattiveria e privi di qualsivoglia umanità, che la emarginano. Il peso dell’incomprensione da parte di chi avrebbe dovuto proteggerla e, invece, l’ha colpevolizzata. Ferite profonde, che a distanza di anni scalpitano per rimarginarsi. La via della guarigione, però, è lenta e può avvenire solo ripercorrendo l’inferno che è stato.
La ragazza più fortunata del mondo apre uno scenario schietto e privo di fronzoli su una delle piaghe più terribili della società. Non fa sconti a nessuno ed è giusto così. Mlila Kunis è eccelsa in un ruolo difficile, pesante, dalle mille sfaccettature. Altrettanto brava è Chiara Aurelia, che interpreta Ani da adolescente. Subito entrato al primo posto nella classifica dei più visti su Netflix, è un film necessario. Un film che sviscera una tematica tanto difficile quanto delicata, in modo corretto, pur declinando la storia in chiave thriller.
Inoltre, sfiora molteplici argomenti altrettanto attuali e di grande impatto. Tra tutti, la condizione lavorativa della donna e il bivio ricorrente, giunta al quale deve scegliere la famiglia o la carriera. Una fotografia attuale, in cui la donna inizia a far sentire la propria voce, spesso soffocata dalle regole di una società maschilista. Da guardare.
Photo credits: Netflix