Sabato 23 maggio la puntata di Italia Sì! è stata dedicata alla strage di Capaci, in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta. Marco Liorni, da bravo direttore d’orchestra, ha diretto i collegamenti e le testimonianze degli ospiti che si sono alternati. Gli ascolti non sono stati altissimi (1.393.000 telespettatori per uno share del 12.6%), tuttavia va riconosciuto il pregio dell’operazione.
Il 23 maggio e il 19 luglio sono due date entrate a far parte della nostra storia. Ogni anno la televisione ricorda l’assassinio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, dunque l’esperimento di Italia Sì! non è nuovo.
In questi ventotto anni, il racconto degli attentati è sempre stato incastonato in un contesto di quotidianità. L’Italia non si fermava, al massimo si soffermava a riflettere un momento appena. Uno Speciale Capaci oggi, dopo tre mesi di lockdown, in un anno in cui il mondo intero è stato costretto a fermarsi a causa di un virus letale, ha una doppia importanza.
Il collegamento con l’attualità
Commemorare i martiri, raccontare ciò che è stato e ricordarne l’eroismo, rectius lo spirito di servizio, dà il giusto gancio per affrontare anche l’attualità. A fronte degli eroi di Capaci, il programma del sabato pomeriggio di Rai1 ha deciso di dar voce a chi in questo momento storico agisce da eroe, ovvero medici, infermieri e personale sanitario.
Il parallelismo potrebbe risultare forzato, ma l’emergenza sanitaria è di siffatta grandezza, che definire i sanitari ‘eroi’ è a dir poco doveroso. Marco Liorni ha più volte utilizzato il concetto di spirito di servizio per legare le due tematiche: la lotta alla mafia, da un lato; la lotta al COVID-19, dall’altro. In entrambi i casi, infatti, è stata l’abnegazione a dare la forza di andare avanti, anche se il prezzo da pagare si è rivelato altissimo.
Memoria e Servizio Pubblico
Già da diverso tempo, Italia Sì si è adattato alle esigenze contingenti, dunque messa in onda senza pubblico e collegamenti talvolta di fortuna. Il racconto dell’attentato di Capaci ha sicuramente consegnato al pubblico un ulteriore carico emotivo, ma era un carico necessario.
Onorare la memoria di Falcone e Borsellino è d’uopo, ancora meglio se operato tramite la televisione di Stato. Rai1, in questo caso, ha contribuito a sottolineare l’importanza della memoria. Non dimenticare e, anzi, ricordare a gran voce, talvolta anche con filmati cruenti, è necessario affinché il Paese non ricaschi più in retaggi pericolosi.
Con lo speciale Capaci la RAI assolve al compito che le è proprio: fare servizio pubblico. Istruire i telespettatori, informare l’opinione pubblica, contribuire alla crescita e all’evoluzione del Paese.
La professionalità di Marco Liorni
Marco Liorni si conferma un grande professionista. Il talk show è il suo habitat. L’aplomb, l’educazione, il garbo ne definiscono la personalità. Mai una sbavatura o un tono sbagliato, sempre accomodante, ma presente e consapevole del suo ruolo.
Sin dagli esordi, non ha mai tradito la sua natura né si è mai adattato alle logiche – apparentemente – imperanti della televisione urlata, vuota, tendente al trash.
Il suo Italia Sì! è un programma sobrio nella migliore accezione del termine. In un’epoca in cui sobrietà fa spesso rima con noia bisognerebbe, invece, recuperarne l’importanza e tornare a toni moderati.
Il ragionamento potrebbe risultare utopistico, tuttavia basterebbe affidarsi ai professionisti, quali appunto Liorni, e alla loro capacità di essere interessanti senza ricorrere a strilli o urla concitate.
Intanto a partire dall’1 giugno l’appuntamento con il programma diventa quotidiano. Marco Liorni sostituirà Eleonora Daniele, in procinto di partorire, e sarà in onda dalle 10 alle 12.
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