Dici Fedez dici polemiche. L’ultimo atto di cavalleria rusticana contro il produttore musicale arriva in seguito alla sua ennesima buona azione. Nel caso di specie, Fedez ha donato i soldi raccolti tramite la piattaforma Twitch a cinque persone in difficoltà economiche. Cinquemila euro, mille a testa.
Un gesto che ha condiviso sui social, come è solito fare, e che ha mostrato e raccontato per filo e per segno ai suoi followers. Come sempre, dopo una prima fase benevola, sono arrivate le critiche. Critiche su critiche, presto sfociate in una polemica social da rabbrividire.
La rabbia sociale prevale sul buonsenso
L’appunto principale ha riguardato il veicolo scelto per spostarsi tra le vie di Milano per consegnare la somma: una Lamborghini. ‘Eh no, non si fa beneficenza su una Lamborghini’, hanno tuonato i più su Twitter. In un paio d’ore, forse anche meno, Fedez è entrato in trending topic sul social dei cinguettii e il tenore dei commenti era speculare a quello di cui sopra.
Una pioggia di critiche e illazioni a cui Fedez stesso ha risposto con alcune storie su Instagram. Ancora una volta, ha spiegato in modo chiaro e trasparente come funziona la raccolta su Twitch e i relativi criteri di selezione dei beneficiari. Purtroppo viviamo in un periodo talmente buio in cui la rabbia sociale prevale sempre e comunque sul buonsenso.
La risposta di Fedez
‘Quello che mi spiace’, dice, ‘è leggere negli articoli il modello della mia macchina come se questa fosse una discriminante. Io la mia macchina l’ho pagata regolarmente e non me ne vergogno. Spiace che questa iniziativa sia stata percepita come di cattivo gusto, però se i miei utenti mi chiedono di fare qualcosa a fin di bene, io non mi voglio esimere dal farlo e lo rifarei. Probabilmente la prossima volta prenderò la metro se il problema è il mezzo usato’.
Le iniziative benefiche
Dunque, se l’iniziativa diventa inattaccabile, si passa a qualcos’altro. In questo caso l’auto, simbolo di ricchezza per cui Fedez va colpevolizzato. Ricordiamo che Fedez è la stessa persona che a marzo, insieme con la moglie Chiara Ferragni, ha dato vita a una raccolta fondi che ha permesso la costruzione di una terapia intensiva in sole due settimane. Un’impresa mai realizzata prima, e non solo perché avviata da due privati cittadini.
Di recente ha creato Scena Unita, un fondo per i lavoratori della musica e dello spettacolo al quale hanno aderito decine di artisti e con il quale ha già raccolto oltre due milioni e mezzo di euro.
Fedez e Chiara Ferragni filantropi
Insieme con la moglie è stato insignito dell’Ambrogino d’Oro, un giusto riconoscimento per un ragazzo – ha 31 anni – capace di costruire un piccolo impero grazie al proprio lavoro. È evidente che i Ferragnez siano diventati lo sport nazionale, ma dispiace assistere ad attacchi pretestuosi. Se la massa social si scandalizzasse allo stesso modo per come viene gestita la res publica, forse vivremmo in un Paese meno ignorante.
Allo stesso tempo, se la platea con una buona parola per tutti, sempre attenta a scovare il marcio anche dove non vi è, si concentrasse su quei personaggi privi di contenuti spacciati per menti eccelse, forse daremmo prova di essere ancora esseri pensanti.
Invece si preferisce attaccare i bersagli facili, una coppia – in questo caso Fedez, ma il discorso vale anche per la moglie – che non danneggia il prossimo. Una coppia che parla a una community di oltre 30 milioni di persone, che racconta e si racconta, che prova ad essere un punto di riferimento sano per chi li segue.
Piaccia o meno, sono due filantropi. La filantropia è una vocazione, non solo un modo per detrarre le tasse – come hanno scritto in molti su Twitter. Non è una semplice donazione o l’emissione di un bonifico, ma un modus operandi che contraddistingue il comportamento di una persona.
L’importanza degli esempi positivi
Volendo dare adito ai commenti carichi di livore, ci poniamo alcune domande: perché si vuole attaccare e punire una coppia che ‘pubblicizza’ la beneficenza al fine di coinvolgere più persone possibili a farla? Perché non si è in grado di applaudire e esprimere ammirazione? Cosa fanno di così sbagliato da meritare una gogna quotidiana?
La risposta è semplice: niente. Non fanno niente di sbagliato e hanno successo. Ecco il loro peccato: essere vincenti senza ricorrere a sotterfugi e tranelli. Impensabile per un Paese talmente intriso della cultura dell’inciucio da non riuscire più a credere che sia possibile costruire qualcosa di buono.
Invece il buono esiste e Fedez e Chiara Ferragni lo dimostrano, anche non scendendo al livello degli attacchi che ricevono. Spiegare con calma e mostrarsi dispiaciuti, ma non alterati, è la chiave giusta per andare avanti per la propria strada. Una strada dove non vi è spazio per le cattiverie, ma solo per un mondo migliore o migliorabile. Utopia? Forse, ma sperare in un cambiamento positivo non fa mai male.