Può un film spiegare l’attualità meglio di studiosi, stampa e TV? Sì. Lo dimostra Don’t Look Up, film Netflix con Leonardo DiCaprio, Jennifer Lawrence e Meryl Streep, uscito il 24 dicembre 2021 e entrato subito al primo posto tra i titoli più visti sulla piattaforma. Merito di un cast eccezionale e di una storia tanto fantascientifica quanto attuale, non tanto per la veridicità dei fatti narrati, quanto per il modo realistico in cui viene rappresentata l’attualità.
La trama di Don’t Look Up
Leonardo DiCaprio è il Professor Randall Mindy, un docente di astronomia all’università del Michigan, che ha tra le sue candidate al dottorato la talentuosa Kate Dibiasky (Jennifer Lawrence). E’ proprio Kate, infatti, a scoprire l’esistenza di una cometa diretta verso la Terra. Non una cometa qualsiasi, ma la cometa, larga tra 5 e 10 km, che distruggerà l’intero pianeta.
Randall e Kate informano la NASA, provano a mettere in guardia l’umanità, ma nessuno sembra prenderli sul serio, a partire dalla Presidente degli Stati Uniti, Janie Orlean, interpretata da una formidabile Meryl Streep. Neanche la donna più potente del mondo presta attenzione all’annuncio dei due scienziati, i quali allora si rivolgono alla TV.
Anche la televisione, a sua volta, non è interessata ad appesantire il pubblico e rincorre come unico obiettivo la volontà di sdrammatizzare. Il mondo, infatti, è più scosso dalla rottura tra la popstar Riley Bina (Ariana Grande) e DJ Chello, anziché alla sua estinzione.
Ecco che i due scienziati, soli davanti all’ineluttabile, decidono di utilizzare le maniere forti e raccontare senza mezzi termini cosa accadrà nei prossimi mesi. A fare il primo passo è Kate, sconvolta per la leggerezza con cui il mondo apprende della propria estinzione. Sbotta in diretta televisiva e, anziché ottenere il plauso o l’attenzione dell’opinione pubblica, diventa bersaglio della stessa.
La scienza ridicolizzata, gli scienziati a caccia di visibilità
La scienziata viene ridicolizzata, la sua teoria contrastata da orde di leoni da tastiera, il suo volto diventa un meme. Nonostante la pressione, Dibiasky è l’unica a rimanere lucida e a battersi affinché l’umanità sappia cosa sta per accadere. O almeno ci prova, fino a quando, disarmata davanti a un mondo anestetizzato dai social media e dal complottismo, viene allontanata dall’università e ripudiata dalla sua stessa famiglia.
Il timido, insicuro e remissivo Professor Randall Mindy, invece, viene travolto dalle luci della ribalta, fino a trasformarsi in un uomo di spettacolo, pronto a diventare testimonial della tecnologia BASH e a rinunciare alla sua vita di ordinario docente universitario per sposare la ribalta mediatica. Un’improvvisa popolarità che lo porterà a rischiare di perdere gli affetti e il proprio baricentro.
Recensione di Don’t Look Up
Don’t Look Up è un film di fantascienza più vicino alla realtà di quanto si possa pensare. A rilevare nella pellicola non è tanto l’impatto della cometa con la Terra, quanto il modo in cui l’umanità reagisce alla notizia della propria estinzione.
Non vi è stupore, non vi è paura né rassegnazione. Vi sono, invece, arroganza, individualismo, leggerezza, menefreghismo, noncuranza, negazionismo. Esattamente come è accaduto negli ultimi due anni, dall’inizio della pandemia ad ora. La scienza ha iniziato a essere confutata sui social media, gli scienziati smentiti dai leoni da tastiera e, allo stesso tempo, travolti da visibilità e presenzialismo. La verità non è più una e sola, chiara, lapalissiana, bensì molteplice, offuscata, polverizzata in mille sfuggenti sfumature.
In Don’t Look Up ciascuno prova a portare acqua al proprio mulino. Ecco che il Presidente Orlean sposa la causa di Randall e Kate per riabilitare la propria immagine e ottenere voti. BASH, dopo aver scoperto che la cometa Dibiasky contiene una quantità infinita di oro e diamanti, mette a punto un sistema di distruzione della stessa per aumentare i propri profitti. Randall rinnega la sua ragione di vita, la scienza, per uscire dall’anonimato e provare l’ebbrezza della notorietà.
Benché tratti un argomento al limite della fantascienza, Don’t Look Up è una sapiente fotografia dell’attualità. L’odio sociale, la noncuranza, il negazionismo, sono solo alcune delle analogie riscontrabili. I tre attori protagonisti sono semplicemente fenomenali. Ancora una volta, Leonardo DiCaprio, Jennifer Lawrence e Meryl Streep danno prova del loro trasformismo. Nella pellicola rilevano anche un cameo di Ariana Grande e la partecipazione di Cate Blanchett e Timothée Chalamet, rispettivamente nei panni della conduttrice con cui Mindy inizia una relazione e del ragazzo con cui Kate trova una sorta di alchimia.
In definitiva, Don’t Look Up è un film interessante, ben scritto e ben girato, grazie anche e soprattutto a un cast perfetto. La pellicola è inserita nella shortlist dei Premi Oscar 2022 per la migliore canzone originale, Just don’t look up, cantata da Ariana Grande e Kid Cudi.