Ah, il fair play! Caposaldo dello sport, un po’ meno dello spettacolo. I protagonisti di questa storia sono Beppe Fiorello e Luca Argentero. Il primo, volto della fiction Gli orologi del diavolo, il secondo di DOC – Nelle Tue Mani.
Su Twitter, Fiorello condivide un articolo di Repubblica, che recita: ‘L’accoglienza del pubblico di Rai 1, nonostante l’assenza di ospedali, medici, infermieri e storie di corsia, è buona alla partenza’. Un chiaro riferimento alla fiction con protagonista Argentero, record di ascolti. L’attore accompagna l’articolo a un tweet personale: ‘Una serie coraggiosa che non si avvale di modelli narrativi rassicuranti, io ho sempre lavorato così, non mi piace andare sul sicuro‘.
Un infinito grazie al pubblico che sta amando #gliorologideldiavolo una serie coraggiosa che non si avvale di modelli narrativi rassicuranti, io ho sempre lavorato così, non mi piace andare sul sicuro.
A lunedì e martedì prossimo con le ultime due puntate e un finale mozzafiato pic.twitter.com/jjfw3NovoE— Giuseppe Fiorello (@BeppeFiorello) November 11, 2020
Il riferimento diventa ancora più esplicito grazie alla parte dell’articolo evidenziata in rosso e riferita presumibilmente a DOC. Una frecciatina alla quale Argentero risponde pubblicamente: ‘Ma come? Ci sono altre serie in onda con medici e infermieri? O è sottolineato in rosso per puro caso?’. La querelle non è proseguita e si è arrestata a una manciata di tweet, sufficienti a fare qualche riflessione.
Ma come? Ci sono altre serie in onda con medici e infermieri? O è sottolineato in rosso per puro caso????
— LUCA ARGENTERO (@Lucaargentero) November 11, 2020
La solidarietà tra colleghi
Innanzitutto, Fiorello e Argentero ci insegnano che la solidarietà tra colleghi non è così scontata. Si discute spessissimo di mancanza di solidarietà femminile, ma questa frecciatina è rincuorante per il gentil sesso: non siamo solo noi donne a non fare gruppo, ma l’essere umano in generale.
Venendo adesso al nocciolo della questione, il tweet di Beppe Fiorello risulta un po’ fuori luogo e le ragioni sono diverse. DOC – Nelle Tue Mani può piacere o meno, ma è una fiction da record: il migliore esordio di una serie dal 2007. La seconda parte, tornata in onda dopo lo stop alle riprese, ha segnato punti Auditel ancora più alti delle prime puntate. Segno che il pubblico ha gradito.
Gli ascolti de Gli orologi del diavolo
Dal canto suo, anche Gli orologi del diavolo ha ottenuto buoni ascolti. 5.183.000 telespettatori (share 21%) la prima puntata e 4.799.000 (20,2%) la seconda. Risultati assolutamente ragguardevoli, ma forse non sufficienti per il protagonista.
Anche se così fosse, è giusto e necessario sminuire il lavoro di un collega? Sottolineare il genere medical quasi fosse una deminutio non è carino. Sicuramente è un genere di successo in tutto il mondo, persino ‘rassicurante’, che il pubblico ama e a cui spesso si affeziona. È sufficiente, però, per liquidarlo come prodotto ‘facile’ e che quindi se fa ascolti è merito solo della storia ambientata in ospedale?
No, non lo è. Una fiction è un prodotto complesso, e Beppe Fiorello lo sa bene. Non basta la storia, non basta la sceneggiatura, non basta il cast, non basta la regia. Tutto deve funzionare a menadito, azzeccare il taglio per il pubblico di riferimento e fare breccia nel cuore del pubblico. Luca Argentero ci è riuscito da subito. Vuoi perché è bello, vuoi perché la storia è avvincente, vuoi – magari – perché il prodotto nel suo insieme è di ottima fattura e i telespettatori lo hanno premiato?
Senza volerci ergere a difensori di Luca Argentero e di DOC – Nelle Tue Mani, la domanda sorge spontanea: perché scrivere quel tweet? Perché lanciare indirettamente una frecciatina al collega?
Da un attore navigato come lui non ci si aspetta un simile comportamento. Gli orologi del diavolo ha ottenuto ascolti di gran lunga inferiori a DOC, ma non per questo meno importanti. Fiorello e Argentero scelgono da sempre due tipologie di prodotti differenti: action il primo, commedia o dramma rassicurante il secondo. Entrambi sono due professionisti validi, riconosciuti da addetti ai lavori e grande pubblico. Dunque qual è il problema?
Dall’account di Beppe Fiorello non è ancora pervenuta alcuna rettifica o spiegazione, ma si spera che rimedi il prima possibile. Fino ad ora, questi tweet fanno pensare a una sorta di dente avvelenato, quasi a dire: facile fare ascolti con i camici. Come dicevamo, non è così facile. Soprattutto, va ricordato che catturare l’attenzione oggi di oltre 7 milioni di spettatori è un risultato più unico che raro. Anche arrivare a 4,7 è un altrettanto risultato ragguardevole, ma di certo non un record.
La fiction Rai si caratterizza per ottenere ottimi risultati, negli anni la qualità è, via via, aumentata, confermandosi prodotto di pregio della televisione italiana. Dagli attori – nel senso di soggetti attivi – del settore ci si aspetta solidarietà, unione, compattezza, almeno pubblicamente. Le scaramucce via social assomigliano, invece, ai battibecchi dei tempi della scuola per un punto in più o in meno nei compiti in classe.
Fiorello, Argentero, sposate il fair play e dimostratevi ottimi giocatori. Non è una gara a ottenere il titolo del più bravo della classe. Fiorello, non a tutti può piacere o interessare il genere ‘action’, non è scontato piacere a tutti. Mostrarsi piccati per i traguardi raggiunti da un collega non è una mossa astuta. Argentero, non tutti apprezzano il genere medical, non è scontato piacere a tutti: ‘non ragioniam di lor ma guarda e passa’. Ecco, adesso che abbiamo fatto chiarezza, fate pace e poi ognuno per la sua strada.