Mercoledì 28 aprile si è conclusa la 39esima edizione del Maurizio Costanzo Show. Il talk show più longevo della televisione italiana ha raggiunto il numero di 4460 puntate. Un traguardo record, da Guinness dei Primati. Il programma si congeda per qualche mese e tornerà in autunno per la sua quarantesima stagione.
Nonostante vada in onda da quattro decadi, il Maurizio Costanzo Show non mostra segni di cedimento. L’effetto usura, infatti, non fa parte del format e non riesce a intaccarlo. Merito della lungimiranza del padrone di casa, sempre attento al presente, che trasforma il suo salotto in una rappresentazione della società del tempo.
Presente e futuro
Maurizio Costanzo è un grande conoscitore dello Zeitgeist, dello spirito del tempo. Il suo talk show è una fotografia del presente e, allo stesso tempo, un acceleratore verso il futuro. Classe 1938, il dato anagrafico è solo un dettaglio. Da sempre impegnato nelle battaglie sociali, al centro di questa edizione la lotta all’omofobia.
In ogni puntata ha ospitato esponenti politici, artisti e persone comuni. Tema caldo, spesso banalizzato nei talk show pop. Invece, Costanzo insiste, lo ripropone settimana dopo settimane, fino a ‘normalizzare’ un argomento che purtroppo viene considerato ancora tabù. ‘Ognuno deve essere libero di amare chi vuole’, ribadisce. ‘Chi vi parla, finché avrà fiato in gola, vi ripeterà sempre che ognuno è libro di amare chi vuole’. Un messaggio importante che da quel palco assume un’eco maggiore.
La carta vincente del Maurizio Costanzo Show
Tra gli ospiti di questa edizione, Tommaso Zorzi, nuovo artista di punta di casa Mediaset, presenza fissa, spesso insieme a Francesco Oppini. Ancora una volta, una scelta vincente. Il merito di Maurizio Costanzo risiede nel saper mischiare alto e basso, argomenti seri e fatti pruriginosi. Dà la parola al pubblico in sala, ciascuno è libero di esprimere la propria opinione. Non vi è snobismo, ma racconto in assenza di giudizio.
Costanzo apre le porte del suo salotto a chiunque abbia qualcosa da dire. C’è l’uomo rapito dagli alieni, il politico che va controcorrente, l’artista che si racconta, quello in promozione e anche quello che fa presenza. Tutto fa brodo. E funziona.
In un’epoca in cui la televisione è costretta a rifuggire il rischio usura, il Maurizio Costanzo Show dimostra che la serialità è amica del grande pubblico. Basta saperla costruire.